COME MICROFONARE UNA BATTERIA
PARTE 4 – GLI OVERHEAD – I PANORAMICI
Continuiamo a vedere come microfonare una batteria .
Nei 3 articoli precedenti abbiamo visto come è possibile microfonare cassa, rullante, hi hat, tom e timpani.
Continuiamo ora proprio dai microfoni panoramici o OVERHEAD.
Esistono diverse tecniche in proposito.
Molto spesso vengono considerati semplicemente dei microfoni utili a riprendere il solo suono dei piatti, limitandone l’uso e la scelta di posizionamento a seconda di come sono disposti questi ultimi.
Personalmente considero invece il suono degli overhead la base del suono di una batteria.
Partendo da questo presupposto considero il centro di tutto il rullante e la cassa.
Le basse frequenze (tipiche della cassa) hanno una direzionalità inferiore rispetto alle medie e acute del rullante.
Faccio questa premessa perché in mixaggio questi due elementi si troveranno sempre al centro, nell’immagine stereofonica.
Inoltre, il fatto di considerare il suono della batteria prevalentemente dagli “overhead” permette di poterla tenere anche un volume più alto.
In fase di mixaggio, in quanto di base il suono sarà meno spigoloso, ma soprattutto sarà avvertito meno “vicino”.
Tutti i fusti, il charleston, il rullante saranno più morbidi perché il suono, prima di arrivare al microfono, verrà arricchito e ammorbidito dalle riflessioni dell’ ambiente.
Abbiamo già visto come il riverbero sia utile ad “allontanare” il suono, a renderlo meno vicino.
L’unico inconveniente da tener conto è l’invadenza dei piatti, un suono sempre molto difficile da riprendere.
Ecco perché, posizionamento e tipologia di microfoni, sono alla base di questa non facile ripresa.
I MICROFONI
Il microfono a condensatore, come abbiamo già visto, ha due caratteristiche che possono essere importanti in questo specifico utilizzo.
La prima è la morbidezza alle alte frequenze (perfetta per il suono dei piatti), la seconda è il fatto che riducendo la dinamica del tocco crea di fatto una sonorità più omogenea.
Personalmente utilizzo spesso una coppia di SHOEPS CMC 65, ma anche tutta la serie CMC-6x è molto valida.
Ha un suono molto aperto e morbido pur mantenendo un carattere decisamente efficace e preciso.
In alternativa si possono utilizzare dei Neumann K184,185 o TLM103 o anche gli Shure KSM 137 o AKG 451.
Sono entrambi a condensatore di ottima qualità, e con un suono versatile a equalizzazioni anche piuttosto invasive.
IL POSIZIONAMENTO “CLASSICO”
Ora concentriamoci su come posizionarli.
In questo schema (figura 70) è indicato il posizionamento convenzionale.
In molti live e session in studio si utilizza questo tipo di ripresa, quindi è molto normale trovare i due microfoni panoramici posizionati in questo modo.
Tuttavia non è così, che preferisco riprendere una batteria.
Personalmente utilizzo i microfoni panoramici come la fonte primaria del suono di questo strumento, mettendone al centro quello del rullante.
Scelgo questo elemento non tanto per il tipo di suono o per la sua funzione ritmica all’interno del brano quanto perché, insieme alla cassa e alla voce, è un elemento che non viene mai posizionato al di fuori del centro stereofonico.
Da molti anni non si usa più posizionarlo a destra o a sinistra, ma sempre al centro.
Se posizioniamo i microfoni “overhead” come riportato nella figura qua sopra, gli elementi più importanti, quelli che verranno maggiormente ripresi sono i piatti.
La simmetria stereofonica la si ha in questo caso solamente per i tom e per i timpani, due elementi che per quanto importanti, non suonano così frequentemente in un brano quanto la cassa, il charleston o il rullante.
Quest’ultimo viene qui ripreso solamente dal microfono overhead di sinistra, sbilanciando quindi gran parte della ripresa.
Per distanza e per tipo di suono la cassa verrà ripresa meno, rispetto agli altri elementi, inoltre il suono delle basse frequenze risulta essere sempre meno direzionale rispetto a quelle più alte.
Provate ad esempio ad ascoltare un brano di fronte a un diffusore. Ogni qualvolta ci si sposta noteremo un abbassamento di alte frequenze, mentre le basse rimarranno praticamente inalterate.
Questo spiega anche il motivo per cui non è necessario posizionare in maniera diretta il subwoofer al’interno di una stanza.
Lavorerà infatti indistintamente dalla sua posizione.
IL POSIZIONAMENTO SIMMETRICO
Ecco perché non è così importante tenere come punto centrale per la simmetria dei panoramici la cassa.
Qua sotto è rappresentato il mio modo di posizionare i microfoni panoramici (figura 71).
La prima cosa che si nota è la loro vicinanza e simmetria con il rullante e la lontananza dai piatti.
Questi ultimi hanno una timbrica molto particolare, non facile da gestire, oltre che un volume che rientrerà quasi sicuramente, anche se posizionati più distante. Come abbiamo già detto, infatti, un allontanamento dalla fonte sonora servirà a rendere il suono più morbido e gradevole.
Più si è lontani da un suono, più questo, perdendo definizione, acquista morbidezza perché viene influenzato dall’ambiente che lo circonda.
Anche la lontananza dei tom non rappresenta una problematica, perché questi elementi, verranno gestiti maggiormente dalle dirette.
I microfoni diretti possono infatti aumentare la leggibilità di questa timbrica. Inoltre sarà possibile gestire meglio i rientri e le risonanze dovute proprio ai fusti (un fenomeno molto ricorrente).
Il charleston sarà a sinistra, ma sempre di meno rispetto allo schema tradizionale.
Mentre il rullante rimarrà al centro perfetto della nostra stereofonia.
Questo fa si che la ripresa panoramica abbia un equilibrio stereofonico che le permetta di essere più al centro rispetto allo schema di ripresa tradizionale, dove invece i microfoni panoramici servivano esclusivamente a riprendere il suono dei piatti.
LA STEREOFONIA
Inoltre, come si può facilmente notare, ho ristretto di gran lunga la stereofonia, accorciando la distanza tra i due microfoni.
Non si arriverà mai a un “mono”, in quanto il charleston a sinistra, la cassa a destra e tutte le risonanze negli altri elementi, rendono di base il suono della batteria molto stereofonico di natura.
Ridurre leggermente l’immagine stereofonica può aiutare a mantenere una buona compatibilità tra stereo e mono in mixaggio, oltre ad avere un suono di ritmica molto deciso e grintoso.
Queste caratteristiche sono la base per poter utilizzare questa ripresa come il centro del suono della batteria.
In questo modo è possibile quindi partire proprio da questi due microfoni per mixare il suono.
LA TIMBRICA
La timbrica sarà molto morbida e ricca di armoniche e avrà molto più sustain rispetto al suono dei microfoni diretti. Se infatti si utilizza lo schema tradizionale si è costretti a limitare l’utilizzo di questi due microfoni per la ripresa dei piatti.
Non si può quindi tenere il loro volume estremamente alto, a differenza dei microfoni diretti sugli elementi, che dovranno essere le colonne portanti durante il mixaggio.
Nel mio caso, invece, i microfoni degli elementi diretti servono esclusivamente ad aumentare leggibilità e presenta, oltre a una direzionalità molto mirata di ogni singolo elemento.
L’ altezza dei microfoni da terra non deve superare il metro e ottanta e rappresenta un’altezza relativamente ridotta rispetto alla ripresa tradizionale.
In questo modo si dovrebbe avere già un buon suono di batteria con i due microfoni più il D112 all’interno della cassa.
Ma non abbiamo ancora finito, ci sono ancora due altri microfoni da aggiungere nel nostro set-up di registrazione.
(continua… leggi la quinta parte di questo articolo nel blog).
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