IL M.I.D.I.
Che cos’è?
Il MIDI (acronimo di Musical Instrument Digital Interface) è il sistema che rende possibile l’interazione tra strumenti musicali elettronici (computer compreso). Recentemente viene utilizzato anche da apparecchiature dedicate all’automazione di luci negli spettacoli o al sincronismo per applicazioni audio/video.
Sostanzialmente è costituito da due caratteristiche tecniche: una hardware e una software.
Le prime comprendono il tipo di cavi, e di conseguenza il collegamento fisico tra due o più unità. Ogni strumento MIDI ha infatti un ingresso (IN), un’uscita (OUT) e una porta THRU, che permette di collegare altre apparecchiature in serie, ampliandone così l’utilizzo (anche a più di due unità).
Il segnale viene così trasmesso dalla porta OUT all’ingresso IN dell’apparecchiatura ricevente. Poi passa attraverso la porta THRU per essere condiviso da altri strumenti.
Eccone una rappresentazione.
Le caratteristiche o specifiche software, invece, sono costituite da un protocollo che ne determina il linguaggio, cioè i codici con cui i vari device comunicano.
Cerchiamo di capire com’è nato tutto ciò. Facciamo un passo indietro.
Il protocollo MIDI nasce all’inizio degli anni Ottanta, esattamente nel 1981 e ha come scopo quello di far comunicare strumenti musicali di marche diverse tra loro. Fu per questo che tutti i produttori di strumenti musicali (da Roland, a Yamaha, Kawai, Korg e molti altri) accettarono di unirsi. Fondarono la IMA (International MIDI Association) nel 1985, istituendo così quel famoso protocollo che ancora oggi viene utilizzato e a cui tutti i produttori di strumenti musicali con implementazione MIDI devono attenersi.
Una delle caratteristiche più importanti del MIDI è il fatto di essere multicanale. Questo, come potete già intuire, permette di gestire più strumenti contemporaneamente e di utilizzarli anche autonomamente, nel modo per voi più funzionale.
Facciamo un esempio, immaginiamo che nello schema rappresentato sopra il sequencer stia “suonando” il pianoforte sul canale 1, il basso sul canale 2 e la batteria sul canale 3.
La prima tastiera riceverà quindi il canale 1, la seconda il 2 e la terza il 3.
In altre parole il primo device, pur ricevendo i canali 2 e 3 non li eseguirà.
Il concetto è simile a quello di una radio, che pur ricevendo tutte le frequenze ci fa ascoltare solo quella su cui siamo sintonizzati….
Dallo stesso cavo MIDI quindi transitano i segnali di tutti i canali, anche se è possibile programmare uno strumento in modo che sia sintonizzato solo su un unico e solo canale.
In questo modo, avendo a disposizione diversi device, possiamo programmarli in modo che ognuno riceva da un canale midi diverso. È però anche possibile fare in modo che lo stesso strumento riceva e trasmetta contemporaneamente tutti i canali. Questa modalità è denominata MULTI MODE o OMNI MODE.
La differenza tra i due modi viene determinata dal tipo di strumento: se è in grado di generare diversi suoni contemporaneamente utilizzerà di certo la prima funzione (MULTI MODE). È come se all’interno del device ci fossero 16 generatori di suoni indipendenti ognuno dei quali gestito da un solo canale MIDI.
Sarà quindi possibile registrare ed eseguire il basso sul canale 2, la batteria sul canale 10, il pianoforte sul canale 3, un po’ come avere 16 tastiere collegate insieme.
Nella modalità OMNI invece lo strumento è in grado di generare un solo suono il quale verrà trasmesso o ricevuto su tutti i canali MIDI (1-16).
È possibile cambiare modalità all’interno di un’apparecchiatura attraverso la funzione CHANEL MODE.
Oltre a queste due esaminate esistono le funzioni POLY e MONO, e sono riferite al numero di note gestite via midi contemporaneamente.
In modo MONO lo strumento potrà eseguire una nota alla volta, in modo POLY sarà possibile eseguire tante note contemporaneamente.
In ogni caso ogni porta MIDI non consente di gestire più di 16 canali.
Questo problema è stato superato in molte apparecchiature montando più porte MIDI.
E a proposito di MIDI, lo sapevi che ho recentemente scritto un libro dove tratto questi ed altri argomenti?
Quali sono le frequenze che danno fastidio a un suono? come regolare un riverbero? che differenza c’è tra un cavo bilanciato e sbilanciato o quale microfono è più adatto alla voce? Oltre 240 pagine in un percorso guidato sulla gestione del suono.
Scarica GRATIS un’anteprima