Lug 2, 2015 | Mixing e fonica, Software musicali |
di Lorenzo Sebastiani Ciao, La matrice Mid-Side (MS) è una tecnica utilizzata prevalentemente in fase di Mastering ma che può anche rivelarsi utile durante il missaggio. Il suo funzionamento si basa sulla somma tra un segnale mono centrale (Mid) e una sua componente complementare stereo la cui fase tra il canale sinistro e quello destro è pari a 180 gradi (cioè in controfase). Prima di mostrare come si crea una matrice MS in ProTools è essenziale far capire le potenzialità di questa tecnica. Alcuni strumenti in fase di missaggio vengono il 99% delle volte posizionati al centro esatto del panorama stereofonico: fra questi la voce, il basso, la grancassa, il rullante. Questi 4 elementi sono fra le componenti più importanti nel mix e nell’arrangiamento. Al contrario, ciò che nella maggior parte dei casi viene esteso nella stereofonìa sono gli ambienti (riverberi), effetti, piatti della batteria, chitarre, pads… Ebbene, a volte accade che in fase di mastering ci si accorga che la voce, ad esempio, è un po’ bassa di volume oppure che la cassa della batteria sia troppo presente rispetto al resto del mix. Per mezzo della separazione tra Mid e Side noi possiamo intervenire esclusivamente sul mono centrale del mix lasciando inalterata la componente Side che è quella responsabile della stereofonia. Ecco quindi che possiamo, seguendo l’esempio sopra proposto, intervenire con un compressore multibanda solo sul canale Mid, regolandolo in modo tale da ridurre la dinamica della sola grancassa e, allo stesso tempo, lavorare in guadagno con un equalizzatore sulle medie frequenze per far risaltare meglio la voce. Questo è solo uno dei tanti possibili campi di...
Mag 14, 2015 | Arrangiamenti Musicali, Effetti musicali, Mixing e fonica, Software musicali |
di Lorenzo Sebastiani Ciao, In questo articolo parleremo della tecnica di compressione in sidechain, tecnica molto utile in fase di mixing ma anche utilizzata artisticamente, ad esempio nella musica elettronica. Per cominciare, come funziona? Un compressore, configurato nel modo tradizionale, agisce sulla dinamica di un segnale audio in ingresso basandosi sull’analisi del livello di volume del segnale stesso. Un compressore configurato con l’utilizzo del sidechain provvede invece a comprimere il segnale basandosi sull’analisi di un altro segnale, che riceve attraverso un canale dedicato. In altre parole il compressore “ascolta” quello che entra nel canale audio del sidechain e, sulla base di quest’ultimo, va ad agire sul segnale sul quale è stata attivata la compressione. Facciamo un esempio pratico e di uso frequente: comprimiamo una traccia di basso utilizzando come segnale di sidechain la traccia di grancassa. Come si comporterà il compressore? Finché la grancassa non verrà suonata il basso NON verrà compresso; Nel momento in cui si verificherà un colpo di grancassa, il basso verrà compresso nella misura in cui lo stabiliscono i parametri di attack, ratio e threshold (soglia) applicati al segnale della grancassa Una volta passato il colpo di grancassa il basso ritorna al suo stato originale, nel tempo stabilito dal parametro “release”. Anche se il basso non suona in un certo istante e si verifica un colpo di grancassa, verrà comunque applicata la compressione sulla traccia di basso. L’immagine seguente mostra i segnali audio che abbiamo appena descritto: il segnale giallo è quello della grancassa, il viola è quello del basso (non compresso) e quello verde è il segnale che risulta dalla compressione...
Apr 2, 2015 | Mixing e fonica, Software musicali |
di Lorenzo Sebastiani Ciao, Quante volte, ascoltando una hit di successo, ci siamo chiesti “Ma come è possibile avere un suono così ampio e profondo?”. Ebbene non esiste una risposta facile ed immediata perché dipende da molti fattori ma in questo e nei prossimi articoli scopriremo alcune delle tecniche utilizzate dai grandi mixing engineers per “allargare” l’immagine stereofonica di una traccia. Uno dei modi “classici” per far questo è l’uso dei ritardi (delay). Vediamo come farlo in Logic, prendendo come traccia di esempio una take vocale. Una volta caricata la traccia nel progetto, assegnamo a quest’ultima una mandata ausiliaria (ad es. bus 3) e diamo un valore in uscita di -6dB. Verrà quindi mostrata nella mixer section una traccia aux accanto a quella audio: andiamo a caricare sul primo canale di Insert il plugin Delay Designer in modalità mono-to-stereo, presente sotto la categoria Delay. Apparirà a questo punto la finestra del plugin, come in figura. Per prima cosa disattiviamo il SYNC che vincola la linea di ritardo alla griglia della song. Noterete all’interno della sezione a sfondo blu una stanghetta con la lettera “A” alla base: essa rappresenta la prima linea di delay che il plugin automaticamente ha caricato. Andiamo a modificare, nel riquadro “Tap” il ritardo in millisecondi (ms) della linea A facendo doppio clic su di esso (impostato di default a 1000ms) e inseriamo il valore 11. La stanghetta si muoverà automaticamente verso sinistra molto vicino allo zero. Portiamo il valore di Pan a -100%: questo sposta la linea A totalmente a sinistra del panorama stereofonico. Creiamo adesso una seconda linea di ritardo simile a quella...
Mar 23, 2015 | Effetti musicali, Mixing e fonica, Software musicali |
COMPRESSIONE PARALLELA CON LOGIC PRO: cos’è e come funziona di Lorenzo Sebastiani Ciao, Avrete sicuramente sentito parlare di questa tecnica di compressione, già in voga ai tempi dei Beatles e molto utilizzata dai fonici di tutto il mondo! In questo articolo vi spiegherò come funziona e come impostare in una sessione di Logic una parallel compression. Questa tecnica è di semplice funzionamento: viene duplicata una traccia audio e poi si applica una compressione solo ad una delle due copie, lasciando l’altra immutata. Le due versioni (compressa e non) vengono poi sommate in mix. E’ una tecnica applicabile su qualsiasi tipo di sorgente ma viene utilizzata soprattutto sulla batteria. Ma perché utilizzare questa tecnica? L’uso dei compressori permette di “irrobustire” il suono, intervenendo sulla dinamica del segnale: In altre parole ne modifica l’inviluppo e questo, spesso, è il motivo per cui se ne fa così largo uso. A differenza della compressione tradizionale, la compressione parallela consente di ottenere particolari effetti, dovuti per lo più a livelli di compressione elevati, ma di preservare allo stesso tempo una dinamica globale che, altrimenti, verrebbe sacrificata. Tanto per chiarire, dimezzando la dinamica di un segnale per mezzo di un compressore e ottenendo lo stesso dimezzamento della dinamica attraverso l’uso della tecnica parallela non ha acusticamente parlando lo stesso effetto. Come ho scritto prima, i compressori scolpiscono un suono e i risultati, così come i modi per farlo, sono pressoché infiniti. Ma questo è solo uno dei vari aspetti che rendono questa tecnica così appetibile. La comodità e la facilità con cui è possibile intervenire sulla compressione di dinamica è assai maggiore utilizzando la parallel...