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Approfondimenti su strumenti, software e tecniche usate nel campo degli arrangiamenti e della produzione musicale.

Il Suono – le tre caratteristiche principali

di Lorenzo Sebastiani

 

Ciao,

 

 

Quello che noi definiamo e percepiamo come ‘suono’ o semplice rumore, altro non è che una serie di vibrazioni che vengono assorbite e catturate dal nostro timpano.

Queste vibrazioni sono spostamenti di particelle aeree, provocate da una qualsiasi “sorgente sonora”.
Ma noi non riusciamo a udire tutti i suoni, e farlo non ci servirebbe nemmeno a granché.
Per essere udite dal nostro orecchio, infatti, le vibrazioni devono essere almeno 20 al secondo, fino a un massimo tollerabile di 20000.

Eccovi una spiegazione più tecnica:

Quando un corpo vibra, si muove in moto oscillatorio intorno alla posizione di equilibrio occupata da un corpo non vibrante (il nostro, per esempio).
Le particelle che si trovano nelle immediate vicinanze della sorgente sonora sono quindi soggette a una successione alternata di compressioni e rarefazioni ad una velocità di 340 metri al secondo (velocità del suono).
Si tratta di un’ onda sferica che si propaga nello spazio circostante, come mostra la figura 1.

 

Il suono: le tre caratteristiche principali

Nella figura sopra (1) si può vedere il movimento continuo di comprensione e rarefazione (e il movimento avviene in tutte e tre le dimensioni).

Una curiosità: al di sotto dei 20 Hz esistono suoni? Certo che sì. E sono gli infrasuoni (percepiti ad esempio da animali come elefanti, pesci e cetacei). Al di sopra dei 20 KHz (ossia i 20mila Herz), invece, abbiamo gli ultrasuoni (percepiti da delfini e pipistrelli).

Il suono quindi ha tre principali caratteristiche, in base a cui possiamo classificarlo con semplicità:

1 – Intensità
2 – Frequenza
3 – Timbro

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(continua..)

 


 

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